lunedì, dicembre 04, 2006

Esopo oggi: la favola della volpe, del gatto e dell'uva al polonio


Venite bambini, vi racconto la favola de "il gatto, la volpe e l’uva, e il polonio radioattivo":
C’era una volta una volpe “guzzante” ( esemplare dal manto fulvo e fluente), che non sapeva proprio come fare per rendersi importante agli occhi del “capo” dei volponi. Non che il consiglio dei volponi lo disprezzasse, ma lui amava darsi da fare, tanto più che Procion Prodi, insidiava con una certa importanza la loro posizione di privilegio nella foresta di Politik
Così un giorno, la volpe Guzzante prese un gatto, di nome Scaramella e gli disse: hey tu, dicono che sei furbo e nella foresta ti sai muovere bene, che ne dici di tendere una trappola a Procion Prodi? Facciamo credere a tutti gli animali del bosco che Procion Prodi è un cattivone, che se la fa, niente popò di meno, con i lupi siberiani…
Scaramella era tutto felice di lavorare per la volpe Guzzante e allora si mise al lavoro per intrappolare procion Prodi.
Peccato che però, non solo non ci riuscì (I lupi Siberiani si rifiutavano di dire che Procion Prodi era uno di loro… anzi, forse un po’ lo schifavano pure) ma durante le confabulazioni con la volpe Guzzante, gli alberi del bosco li ascoltarono e ad un certo punto decisero di raccontare tutto agli abitanti di quelle zone.
La volpe Guzzante e il suo fido gattone non si persero d’animo… anzi, la volpe Guzzante disse che il gatto Scaramella di li a poco sarebbe morto, perché aveva mangiato la stessa uva al polonio radioattivo, che aveva mangiato “una talpa” russa, qualche tempo prima.
I medici assicuravano che non era così ma il gatto e la volpe insistevano.

Chi sa la verità bambini miei?
Beh, di sicuro c’è soltanto che gli alberi del bosco non mentono e riferiscono parola per parola quello che hanno sentito.
Certo, questa non è una bella favola: non c’è morale e non c’è neppure una fine.
Ma se vogliamo proprio trarne un insegnamento bambini, allora vi do un consiglio:
Teniamoc tutti lontani dai gatti e dalle volpi di politik.
Fidiamoci solo di noi stessi e diffidiamo pure dell’uva che mangiano… perché quello che mangiano loro è velenoso di certo

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