martedì, dicembre 05, 2006

Piccola editoria, grande passione

Purtroppo non conosco le dinamiche del mondo dell’editoria; immagino però, con quella punta di cinismo di cui ho ampliamente parlato nelle pagine immediatamente precedenti a questa, che anche in quel campo, la percentuale di speculazione economica finisca per sovrastare quella che riguarda la causa, nobile, della diffusione culturale.
A quanto pare non è sempre così.
Resiste, sul piano dei contenuti e di una distribuzione “democratica”, la piccola editoria.
Come mai parlo di questo oggi… e non dell’ultima puntata di “porta a porta”?
Per due motivi: Il primo è che la puntata di ieri mi ha conciliato il sonno anche meglio delle altre; il secondo è che ho scoperto “Scipioni Editore”.
Felice Scipioni ha pubblicato un annuncio per cercare un collaboratore, ma è in effetti l’annuncio più singolare e forse meno allettante che io abbia mai letto.
Tanto per cominciare, Scipioni dipinge se stesso come “una persona incontentabile”, che non risparmierà il suo collaboratore da continui “rimbrotti, osservazioni, rimostranze, giudizi severi, sempre finalizzati a temprare il tuo
spirito e saggiare quanto siano radicate e profonde le
tue motivazioni”.
Ma chi è costui? Chi è Felice Scipioni?
Mi metto a navigare e scopro il sito www.leggendogodendo.com
Entro così nel mondo di questo editore, più bizzarro che piccolo.
Scopro che si tratta di un settantenne dallo spirito non solo giovane, ma all’avanguardia.
All’avanguardia nelle modalità di vendita, all’avanguardia nella distribuzione, all’avanguardia nel modo di organizzare il lavoro e all’avanguardia per i temi che tratta la sua letteratura.
Ma c’è di più: l’ex supercampione di “Lascia o raddoppia” (partecipò, vincendo, sulla letteratura dell’800), si fida della gente.
Non solo lascia che gli acquirenti paghino con bollettino e non in contrassegno ma li invita a visitare la sua casa - editrice, nei pressi del lago di Bolsena, li porta a pranzo, lascia che partecipino alle attività lavorative.
Tutto questo, dunque, è “Il giardino di epicuro” e, con l’interrogativo se sia opportuno o no, lavorare con lui, nasce anche la certezza che persone così, per fortuna che esistono!

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