martedì, novembre 14, 2006

Come ti dipingo l'Italia; Prodi e Berlusconi a confronto

In politica, spararle grosse, da un po’ di tempo a questa parte, è diventato quasi un dovere.
Non soltanto si dicono bugie e poi si ritrattano come se nulla fosse accaduto, non solo si fanno gaffes e poi si invoca il fraintendimento, come se fosse possibile che tutti, ma proprio tutti, fraintendano allo stesso modo. Ma da un po’, ciò che appassiona le nostre fasce governative, o per dirla alla Grillo, i nostri “dipendenti” di governo, sono i “ritratti” del Paese.
Se da una parte, secondo il centro destra, per carità, tutto andava benissimo, eravamo un paese ricco, felice, c’era sempre il sole ed i bambini giocavano felici sui prati,
ora per il centro sinistra, siamo sull’orlo di un baratro.
Prodi si lascia andare ad affermazioni inquietanti tipo: “il paese è impazzito”, oppure: “siamo una squadra di calcio che inizia la partita da -26”…Ora, se nel passato abbiamo irriso la faciloneria del nostro moderno Napoleone, incoraggiandolo ad un maggiore realismo e quindi ad una maggiore sincerità, nei confronti della sua platea (una missione impossibile), oggi a Prodi chiediamo di piantarla con quelle che ormai non sono dichiarazioni, ma vere e proprie istigazioni al suicidio.
Chi pensa che in politica contino soltanto i fatti si sbaglia di grosso, esattamente come chi crede che sui giornali bastino soltanto le parole, per rendere un’idea.
Sui giornali servono le immagini ed i politici, non possono essere solo burocrati e nelle migliori ipotesi alacri lavoratori… I politici devono essere buoni comunicatori, devono saper vendere al pubblico i loro prodotti perché hanno bisogno di consenso per lavorare.
Mia opinione, come elettrice, è che sia meglio un Prodi disfattista ma sincero, ad un Berlusconi fanfarone, che se qualcosa andava male è perché l’avevano fatta i “comunisti” (non si sa né come né dove, ma dovevano proprio averla fatta loro). Ma per quanto riguarda invece il contesto comunicativo, non posso che bocciare Prodi e rimandare a settembre Berlusconi.
La gente vuole “fidarsi” delle persone che hanno potere, quindi la schiettezza è una dote che paga, ma ha anche bisogno di essere rassicurata ed incoraggiata, al contrario esatto di ciò che fanno gli slogan menagrami di Prodi.
Da giorni si parla di finanziaria ed il succo del discorso è che i soldi non ci sono, ne mancano molti per far quadrare il bilancio… da qualche parte, purtroppo, i soldi vanno presi.
La maggioranza sta creando però un caos mai registrato prima, un marasma generale che sta dando al pubblico, la sensazione che quei signori non siano capaci di fare il proprio lavoro.
C’era davvero bisogno delle minacce della Montalcini ad esempio?
Buona comunicazione, sarebbe stato annunciare l’arrivo di grossi fondi alla ricerca (e magari anche alla sanità… perché no???) e poi presentare, senza troppe celebrazioni, qualche stangatina qua e là. A quel punto, il pubblico avrebbe recepito i tagli come una necessità in favore di cose importanti per il paese; In questo modo invece, la gente capirà che dovrà pagare per qualcosa, senza aver capito cosa, come e quando… ritenendo che probabilmente non sia giusto, dal momento che nessuno ha saputo argomentare le proprie decisioni.
Insomma, la sostanza deve esserci ma è la forma che ci condiziona nelle scelte (che qualcuno aggiorni Prodi!)

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