giovedì, novembre 09, 2006

Quel dottore lo voglio anch'io!

Mentre su rai due si consumava, lemme lemme, l’ultima puntata de “l’isola dei famosi”, su Italia uno, Il dottor House, sempre più claudicante e farmaco dipendente, antipatico e supponente, risolveva uno dei suoi casi anzi, uno e mezzo (l’altra metà andrà in onda la settimana prossima).
Non conosco i dati auditel, ma parlo per me.
Io, ieri non avevo alcuna voglia di guardare l’isola.
I personaggi scesi in campo quest’anno erano piatti (peggio dei piedi delle ballerine di “Amici di Maria De Filippi”), oggi apprendo che ha vinto Calvani, il meno peggio forse, l’unico sul quale si sono aperti spiragli di riflessione: sarà gay? Vorrebbe strangolare la Tommasi o affogarla in mare? Quei denti lì, saranno tutti suoi?...
Tornando a noi, estimatori di House:
Perché ci piace tanto?
La risposta è semplicissima: House è un personaggio accattivante, protagonista di un prodotto studiato a trecento sessanta gradi.
La sceneggiatura è scientificamente ineccepibile e sa giocare bene anche sulla sfera sentimentale, sui ritratti caratteriali, su tutte quelle sfumature che fanno “grandi” certi personaggi e certi telefilm.
L’ospedale, del resto è uno di quelli che potremmo considerare “archetipi” da soap o da serie televisiva.
Amore e morte, baci e sangue: più politically correct di un campo da battaglia, il pronto soccorso è però la trincea d’eccellenza per i nuovi eroi della tv.
Clooney forse non sarebbe nessuno se non avesse fatto il dottore in ER.
Il fatto è che è così scomodo guardare di sera, dopo una lauta cena e tutta una giornata alle spalle, gente che si ammala, soffre ed a volte muore, nonostante ci sia l’ottimo House a risolvere i loro problemi.
Eppure la gente, me compresa, rimane estasiata a guardare questo medico cinico, che strapazza i propri pazienti e che puntualmente li salva.
Forse ci piace illuderci che anche noi, prima o poi, troveremo un House sulla nostra strada, stronzo ma bravo, che ci aiuterà a portare a casa la pelle.
La mia personale esperienza mi dice che sarà difficile e che non resta che sperare nella fortuna di non ammalarsi troppo.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Muoiono solo quelli che servono per gli organi dei suoi pazienti e i polizziotti che coltivano marjuhana con le cacche di piccione per ora, è un buon bilancio. Ottima descrizione del prodotto.

Brigida Fraioli ha detto...

:-) grazie Alex!