giovedì, novembre 16, 2006

La nuova informazione

Mentre Prodi decideva di “concedersi” a Sky tg24, facendo rosicare sia Rai che mediaset, dando un segnale preciso e probabilmente inquietante, di quanto sia diventato povero il mezzo divulgativo di stampo generalista, le solite ottime “iene”, confezionavano la loro ennesima puntata.
Qualcuna la chiama satira, altri la definiscono: “ultima frontiera dell’informazione”.
Perché “le Iene”, forse portano bene o forse no, ma di sicuro sanno sempre centrare il problema e sanno portare chi guarda la loro trasmissione, per mano dentro la realtà che descrivono.
E’ così che ti portano tra i camorristi di Forcella e dentro la chiesa di Don Merola, un parroco trentatreenne che deve andare in giro con la scorta.
Ti portano per le strade delle grandi città italiane, nelle quali ci si mette nemmeno mezz’ora a procurarsi la cocaina.
E capita che mentre di là, a Ballarò, i ministri ed i sottosegretari ti parlano di ‘ndrangheta, le iene ti portino a Lametia Terme, tra quelli che combattono la criminalità e quelli che ne hanno troppa paura per farlo, o sono persino animati da uno strano rispetto.

Questione di linguaggio e di sensibilità che cambia e si evolve.
Se fino a qualche tempo fa, il talk, sembrava essere il massimo, in fatto di credibilità e di immediatezza di informazione, avendo lì a disposizione i diretti protagonisti dell’argomento di discussione, oggi funziona di più e meglio l’inchiesta, il viaggio nella realtà, che politici e personaggi sono diventati troppo bravi a non raccontare pur spendendo fiumi di parole.
Oggi funzionano le immagini e funziona un commento disincantato ed indagatore, come quello delle bravissime iene o dei coraggiosi giornalisti di Report.

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