Appartiene a quella folta schiera di programmi che nessuno confessa di guardare, ma che poi fanno il pienone di ascolti.
A dire la verità, questa è una prerogativa di quasi tutti i prodotti di Maria De Filippi, che confeziona roba agrodolce, sempre pronta da portar via proprio come il cibo cinese.
Nato con il titolo “Saranno Famosi”, dopo un anno e mezzo è diventato “amici di Maria De Filippi” in seguito ad una traversia burocratica sui diritti del titolo, già di proprietà della celebre serie televisiva “fame”.
Ragazzi dai diciotto ai 25 anni si sfidano a colpi di danza, canto e recitazione, ma soprattutto si tirano sberle verbali da far impallidire i migliori Sgarbi della tradizione televisiva italiana.
La formula del reality (o talent show se si preferisce), incita alla competizione sfrenata, al pettegolezzo, allo sfottò, al quasi odio tra fazioni, col pubblico che urla come nel colosseo.
La forza del programma è questa in fondo: si finisce nella partigianeria insulsa, avallata persino dagli insegnanti della scuola ed il risultato finale, quasi sempre, è il premio non al più bravo, ma allo sfigato della situazione.
Le discussioni vertono di continuo sulla dicotomia tra interpretazione e tecnica, sia per quanto riguarda il canto che il ballo.
Il messaggio che arriva al pubblico di frequente è che chi ha tecnica non ha cuore e viceversa.
Così, nella danza si fanno complimenti a ragazzini che quasi non sanno camminare ed ai semiprofessionisti gli si dice “non mi hai trasmesso niente”, manco fossero prese della corrente.
L’anno scorso vinse un giovanotto di Udine, grande forza di volontà, pochi fronzoli, una storia difficile alle spalle e un bel sorriso aperto, positivo.
Artisticamente non meritava la vittoria, senz’altro meritava un premio, magari la possibilità di studiare ancora, ma non la palma della vittoria.
Quest’anno i più bravi sono un ballerino classico ed una cantante, ma la favorita è una ballerina coi piedi piatti che è diventata popolare grazie ad un contenzioso con la sua insegnante che, in un modo un po’ crudo forse, le ha detto la verità: coi piedi piatti non diventerà mai una vera ballerina.
E di pianto in pianto, di eliminazione in eliminazione, ci si appassiona anche a queste piccole storie impacchettate apposta per noi.
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