domenica, gennaio 28, 2007
A scopo scandalistico?
Ieri l’Espresso è uscito con un’altra succulenta inchiesta, destinata a suscitare polemiche su diversi piani interpretativi.
Il giornalista Riccardo Bocca, è andato in 24 chiese di cinque città italiane per confessarsi su temi scottanti come i Pacs e le unioni di fatto, ma anche le staminali e la contraccezione ed ha poi pubblicato le posizioni dei sacerdoti, rivelando come spesso queste non siano perfettamente allineate con le direttive del Pontefice.
La prima reazione indignata e censoria è stata quella de l’Osservatore Romano, il giornale della Santa Sede, che ha accusato l’Espresso di aver violato il Santo Sacramento della Confessione.
L’inchiesta, per la verità, ricalca un po’ i toni dei già celebri servizi de Le Iene, quando un infiltrato della trasmissione di Italia uno estorceva ai sacerdoti le proprie posizioni in merito alla pedofilia.
Ora però c’è di mezzo il sacramento della Confessione che senz’altro è stato violato.
Anche chi non è credente o praticante, inevitabilmente si sente sensibile a questo dato di fatto. Ma la nota dell’Osservatore Romano, finisce per stonare quando insinua che i giornalisti abbiano ingannato i sacerdoti a scopo scandalistico.
Senz’altro l’idea di fare uno scoop non sarà dispiaciuta ai curatori dell’inchiesta, ma una notizia è pur sempre una notizia e non sarà forse Sacra, ma ha senz’altro il proprio fondamentale valore.
L’inchiesta era motivata da scopi informativi e chiarificatori su una situazione che coinvolge milioni di persone nel mondo ed è “blasfemo” e riduttivo addurla a fini meramente scandalistici.
Come sempre si cerca di nascondere la Luna dietro il dito e si parla di tutto fuorché della notizia in sé.
Come mai c’è confusione nella Chiesa? Non gioverebbe forse autocritica? Non sarebbe ora di analizzare la situazione, il problema, in modo concreto, cercando di ampliare una visione che evidentemente a molti sta stretta e sulla quale nessuno può sentirsi certo di avere la verità in tasca?
A l'Osservatore Romano occorrerebbe, forse, buona Fede…
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