venerdì, dicembre 14, 2007
troppe idee
A San Francisco ho visto cose bellissime, ognuna delle quali può essere di ispirazione persino per gli animi meno propensi alla creatività
ma questo? Come si spiega questo obbrobrio partorito da una arzilla signora di San Francisco?
martedì, dicembre 11, 2007
Banana Republic
Si, c'è ancora un po' di benzina nel mio serbatoio ma devo fare attenzione.
Oggi qui in paese non c'era un distributore che ne avesse un po'.
nel frattempo Napolitano esercita l'inglese con Bush e a mezzo mondo sembra strano che un presidente della repubblica italiana sappia parlare una lingua straniera.
Io ricordo con commozione il messaggio in inglese di Rutelli su Italia.it... da antologia.
Oggi qui in paese non c'era un distributore che ne avesse un po'.
nel frattempo Napolitano esercita l'inglese con Bush e a mezzo mondo sembra strano che un presidente della repubblica italiana sappia parlare una lingua straniera.
Io ricordo con commozione il messaggio in inglese di Rutelli su Italia.it... da antologia.
martedì, dicembre 04, 2007
Incredibile ma vero
Stella me l'ha segnalato ed io ho pensato: "Peccato, davvero un peccato che andando in giro per le capitali europee o in America io non sia mai incappata in una delle opere di Julian Beever".
Di madonnari ce ne sono molti, alcuni davvero fenomenali ma nessuno fa quello che riesce a fare questo artista inglese che per le strade delle metropoli del mondo dipinge dei sorprendenti trompe l'oeil.
Opere che sembrano incomprensibili se viste dal lato sbagliato
ma che dal lato giusto diventano tridimensionali e vive
Di madonnari ce ne sono molti, alcuni davvero fenomenali ma nessuno fa quello che riesce a fare questo artista inglese che per le strade delle metropoli del mondo dipinge dei sorprendenti trompe l'oeil.
Opere che sembrano incomprensibili se viste dal lato sbagliato
ma che dal lato giusto diventano tridimensionali e vive
martedì, novembre 27, 2007
Niente di ovvio
mercoledì, novembre 14, 2007
libera il colore
ci mancherebbe adesso che i colori diventassero proprietà di qualcuno.
magenta libero
e il blu e l'argento, al limite, di proprietà del Natale
sabato, novembre 03, 2007
lunedì, ottobre 29, 2007
I love gossip
Dunque Bobo si lamenta: “quel gossip è odioso”.
Il Bobo in questione non è Vieri, che una velina pensa e cento se ne fa, ma Craxi, offeso dal libro del giornalista “porta a porta” Bruno Vespa che – diciamolo - fubo come l’aglio aveva pensato, a ragione, di fare un colpaccio intervistando le amanti di Bettino.
Marella Agnelli si schiera contro sua figlia sull’eredità del marito e non ne parlano nel salotto (che pure immagino accogliente) di casa loro, ma dalle pagine della rivista “Focus”…
Nicoletta Mantovani, fedigrafa per antonomasia da quando ha soffiato Lucianone Pavarotti alla moglie Adua, va a piangere in Tv per difendere se stessa e l’ancora misterioso lascito del corpulento marito.
Nella stessa intervista Faziosa (nel senso che è stata realizzata da Fabio Fazio) apprendiamo costernati della sclerosi multipla che affligge la Mantovani.
Pure se non ce ne fregasse niente dei fatti dei personaggi pubblici sarebbe difficile, ma proprio tanto, non sapere certe cose.
Il punto è che ci interessa ed è inutile dire di no.
Ci interessa perché sennò i giornali non insisterebbero a parlarne e così anche la tivvù e fare come ha fatto “domenica in” la settimana scorsa, quando il morbido Giletti domava una arena tutta concorde a dire: “è uno scandalo che si parli così tanto dei soldi di Pavarotti”, è una furbata proprio grossa: parlare di un argomento asserendo che non sia giusto parlarne è quantomeno schizofrenico, ma tanto politically correct.
La verità è che siamo curiosi come gatti e impicciarci delle magagne nella vita dei ricchi e famosi ci piace: piace agli italiani e piace ancora di più agli inglesi per non parlare di quanto ci sguazzano gli americani.
I personaggi famosi, compresi i politici hanno poco di che lamentarsi perché lo decidono da soli di mettersi sotto una lente di ingrandimento.
Non si tratta del lavoro che fanno, anche se quello è il primo passo verso l’esposizione mediatica, ma lo stile di vita che si scelgono.
Si può essere attrice come è attrice Margherita Buy o Laura Morante che di loro nessuno sa niente e meno se ne sa, meno interessa.
Ma se sei un politico e frequenti delle amanti, pace… tanto vale che ti rassegni all’idea che alla gente interesserà. Se hai sposato un tenore ricchissimo che aveva il triplo dei tuoi anni e l’hai “soffiato” alla sua prima famiglia, è abbastanza inutile recriminare sul fatto che la gente voglia finalmente sapere quale dei 20 testamenti è quello giusto.
E magari ci stupiamo di noi stessi, noi che non pensavamo che il gossip potesse spopolare così, ma adesso sappiamo che la legge dei numeri è la più forte e che se una cosa non funziona, non piace e non vende, nessuno ha interesse a restarci su.
Una fatto però è vero: probabilmente non siamo capaci di dire basta e più ci si offre, più noi prendiamo. Non siamo capaci di dire che ne abbiamo avuto abbastanza e così dopo più di dieci anni ancora ci torturiamo le balle con Lady Diana.
E’ in base a questa logica perversa, quella del Why not (da non confondersi –o forse si- con un why not ben più popolare in questi giorni) che Vespa ci rifila le donnine del Craxi defunto; è per questa logica che i giornalisti portano i notai in tv per spiegarci quanto vale l’appartamento di New York di Pavarotti ed è ancora per questo che Marella Agnelli e la figlia non si incontrano nella loro cucina ma sulle pagine di una rivista…
Diamoci una regolata sul quanto e sul come, ma che se ne parli è sacrosanto.
Il Bobo in questione non è Vieri, che una velina pensa e cento se ne fa, ma Craxi, offeso dal libro del giornalista “porta a porta” Bruno Vespa che – diciamolo - fubo come l’aglio aveva pensato, a ragione, di fare un colpaccio intervistando le amanti di Bettino.
Marella Agnelli si schiera contro sua figlia sull’eredità del marito e non ne parlano nel salotto (che pure immagino accogliente) di casa loro, ma dalle pagine della rivista “Focus”…
Nicoletta Mantovani, fedigrafa per antonomasia da quando ha soffiato Lucianone Pavarotti alla moglie Adua, va a piangere in Tv per difendere se stessa e l’ancora misterioso lascito del corpulento marito.
Nella stessa intervista Faziosa (nel senso che è stata realizzata da Fabio Fazio) apprendiamo costernati della sclerosi multipla che affligge la Mantovani.
Pure se non ce ne fregasse niente dei fatti dei personaggi pubblici sarebbe difficile, ma proprio tanto, non sapere certe cose.
Il punto è che ci interessa ed è inutile dire di no.
Ci interessa perché sennò i giornali non insisterebbero a parlarne e così anche la tivvù e fare come ha fatto “domenica in” la settimana scorsa, quando il morbido Giletti domava una arena tutta concorde a dire: “è uno scandalo che si parli così tanto dei soldi di Pavarotti”, è una furbata proprio grossa: parlare di un argomento asserendo che non sia giusto parlarne è quantomeno schizofrenico, ma tanto politically correct.
La verità è che siamo curiosi come gatti e impicciarci delle magagne nella vita dei ricchi e famosi ci piace: piace agli italiani e piace ancora di più agli inglesi per non parlare di quanto ci sguazzano gli americani.
I personaggi famosi, compresi i politici hanno poco di che lamentarsi perché lo decidono da soli di mettersi sotto una lente di ingrandimento.
Non si tratta del lavoro che fanno, anche se quello è il primo passo verso l’esposizione mediatica, ma lo stile di vita che si scelgono.
Si può essere attrice come è attrice Margherita Buy o Laura Morante che di loro nessuno sa niente e meno se ne sa, meno interessa.
Ma se sei un politico e frequenti delle amanti, pace… tanto vale che ti rassegni all’idea che alla gente interesserà. Se hai sposato un tenore ricchissimo che aveva il triplo dei tuoi anni e l’hai “soffiato” alla sua prima famiglia, è abbastanza inutile recriminare sul fatto che la gente voglia finalmente sapere quale dei 20 testamenti è quello giusto.
E magari ci stupiamo di noi stessi, noi che non pensavamo che il gossip potesse spopolare così, ma adesso sappiamo che la legge dei numeri è la più forte e che se una cosa non funziona, non piace e non vende, nessuno ha interesse a restarci su.
Una fatto però è vero: probabilmente non siamo capaci di dire basta e più ci si offre, più noi prendiamo. Non siamo capaci di dire che ne abbiamo avuto abbastanza e così dopo più di dieci anni ancora ci torturiamo le balle con Lady Diana.
E’ in base a questa logica perversa, quella del Why not (da non confondersi –o forse si- con un why not ben più popolare in questi giorni) che Vespa ci rifila le donnine del Craxi defunto; è per questa logica che i giornalisti portano i notai in tv per spiegarci quanto vale l’appartamento di New York di Pavarotti ed è ancora per questo che Marella Agnelli e la figlia non si incontrano nella loro cucina ma sulle pagine di una rivista…
Diamoci una regolata sul quanto e sul come, ma che se ne parli è sacrosanto.
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